Modello di Enologia

Il Modello di Enologia di Vino Libero

Le aziende che partecipano al progetto Vino Libero si impegnano alla produzione di vini che presentino un abbattimento di almeno il 40% di anidride solforosa rispetto ai limiti fissati dalla normativa vigente.

 

Per ottenere vini utilizzando bassi quantitativi di solforosa è determinante produrre uve di qualità. Solamente con un alto livello di sanità e una corretta maturazione delle uve è possibile procedere alla riduzione della solforosa senza rinunciare a vini longevi e di qualità.

 

In fase di vinificazione è importante porre particolare attenzione al tempo di attivazione della fermentazione. Una partenza veloce riduce i rischi di attacchi microbiologici e ossidativi e non rende necessaria l’aggiunta di solforosa.

Al termine dell’attività fermentativa la gestione del vino sulle fecce fini rappresenta un’ottima alternativa all’uso della solforosa. Durante l’affinamento e i travasi si riducono le aggiunte di solforosa proteggendo il vino dal contatto con l’ossigeno mediante l’utilizzo di gas inerti.

 

 

Che cos’è e perché si utilizza l’ANIDRIDE SOLFOROSA?

L’Anidride Solforosa, o diossido di zolfo, è un gas incolore dal tipico odore pungente.
La sua formula chimica è SO2.

L’utilizzo dell’anidride solforosa nel vino ha molteplici effetti. I più importanti sono:

  • l’azione antiossidante delle sostanze aromatiche e dei polifenoli durante le fasi della vinificazione e dell’affinamento in bottiglia
  • l’azione selezionatrice della microflora “buona” dei mosti
  • l’azione antimicrobica, importante anche durante la conservazione dei vini

Il suo impiego non si limita all’enologia ma è comune a diversi settori alimentari: si trova abitualmente in prodotti conservati di largo consumo come salmone, gamberi e surimi, crostacei, frutta disidratata e candita, marmellate, verdure e ortaggi freschi, succhi di frutta, hamburger e prodotti a base di carne…

 

Quali sono i rischi e gli effetti  dell’ANIDRIDE SOLFOROSA per la nostra salute?

L’Anidride Solforosa è un allergene che può provocare alterazioni del metabolismo nelle persone affette da ipersensibilità. L’eccesso di assunzione è comunque tossico per tutti i soggetti e può provocare disturbi alle vie respiratorie ed emicrania.
Per il vino l’attuale normativa fissa in l’Italia questi limiti massimi:

  • vini rossi: 150 mg/litro
  • vini bianchi: 200 mg/litro

 

 

La tabella sotto riportata mostra i limiti del contenuto di solforosa totale stabiliti dal Disciplinare Tecnico di Produzione di Vino Libero, confrontati con quelli di legge e con quelli definiti dal regolamento europeo di vinificazione biologica.

 

Comparazione limiti solforosa tra convenzionale, biologico e Vino Libero